Treno della Memoria 2025

Treno della Memoria 2025   Treno della Memoria 2025

"Il primo giorno del nostro viaggio abbiamo vissuto un momento di forte emozione realizzando il primo incontro anche se virtuale con Liliana Segre che racconta alla sua maniera, cioè viva è giovanile, determinata è forte, segnata per sempre da quel tatuaggio la cruda realtà nella quale oltre i libri risulta essere testimonianza viva e vivente più nera e angosciante versione di un uomo che perde se stesso e la sua umanità. Le sue parole sono risuonate in tutto il viaggio e sono state citate fino all'ultimo, nel momento di assemblea plenaria da parte di tutti i partecipanti che hanno preso parola ed espresso il proprio pensiero sia in forma pubblica che in forma privata."

Treno della Memoria 2025

"Secondo giorno: visita e conoscenza di Cracovia dal castello di wavel al quartiere ebraico la guida, col suo fare discreto e meticoloso ha illustrato dettagli di interesse storico artistico e soprattutto ha messo in evidenza ciò che unisce la tradizione polacca la storia polacca e l'occupazione nazista. Gran parte delle vittime dell'olocausto vengono dalla Polonia, gran parte delle vittime dell'olocausto polacche sono avvenute in campi di sterminio/lavoro e sterminio diversi da Auschwitz e Birkenau. Questo messaggio, ripreso anche durante le visite ai campi hanno messo in evidenza quanto un pensiero che si costruisce giorno per giorno ed è durato più di un decennio ha portato delle persone scorate dalla perdita di una guerra data per già vinta hanno portato alla realizzazione del progetto di Hitler e al coinvolgimento di un intero Popolo, lentamente ma inesorabilmente. Il monito più alto percepito durante la visita e che nelle piccole cose di ogni giorno si possono realizzare grandi traguardi ma questi traguardi in questo contesto sono evidenti nella storia nota ai giorni nostri."

Treno della Memoria 2025

"Terzo giorno visita al ghetto ebraico e alla fabbrica di Schindler. Ancora una volta l'intervento della nostra guida ha illustrato egregiamente quella che è la tradizione ebraica a partire dalle tradizioni sul cibo che si sostanziano nella cucina detta cucina kosher secondo dei rituali che impediscono ciò che è la preparazione di cibi impuri secondo la tradizione ebraica. Di particolare interesse la visita al cimitero ebraico completamente profanato e vilipeso dai nazisti è stato ricostruito per fila rimettendo in qualche modo in ordine le lapidi recuperate. Con i frammenti di queste lapidi si è costruito su una parte del muro di recinzione del cimitero una versione del muro del pianto presente in Gerusalemme. Per la tradizione ebraica l'unico Tempio è in Gerusalemme ed il muro del pianto è l'unica porzione di quel tempio rimasta in piedi dopo la distruzione nel 70 dopo Cristo. Da qui l'importanza di questa seconda simbolo all'interno del Ghetto Ebraico di Cracovia. Considerazione importante da fare è la seguente: molti dei nostri giovani pur conoscendo film come Schindler's List hanno ormai solo l'idea dell'esistenza di questo film pochi l'hanno visto interamente Alcuni hanno visto solo delle parti quindi si sta cominciando a perdere negli anni La memoria anche di riferimenti importanti della filmografia di qualità sull'olocausto.

Altra esperienza fondamentale nella stessa mattina e la visita al campo di Plaszow. Questo avviene prima della visita alla fabbrica di Schindler e del Ghetto Ebraico. Si tratta del campo di concentramento in cui avvengono le storie narrate nel film Schindler List ad opera del Comandante Amon Göth. Questo campo di fatto inserito all'interno della città, adesso risulta Praticamente come un parco, si sta recuperando lentamente e ci sono soltanto le tracce dei luoghi. E il luogo delle Fosse comuni e il luogo dove su due alture contrapposte avvenivano le eleminazioni (fucilazioni) dei prigionieri. Ancora una volta si tratta di un luogo nel quale è impossibile fare delle foto. anche in questo caso si è vissuta in un'area gelida innevata e anche Un po' ventosa un profondo silenzio nel quale ogni parola sarebbe stata inadeguata. L'unica voce narrante erano la nostra guida che descriva dettagli ben noti.

Di fatto eravamo in un cimitero, camminavamo in un cimitero è non tra le tombe ma su una grande tomba quindi, come nei campi, camminare per i viali e camminare sui resti di queste persone, ognuna con la sua storia ognuna con una famiglia, figli figlie madri Padri nonni nonne con le loro storie, le loro vite non più vite."

(Prof Francesco Galati)

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